Riflessione sull'evoluzione del ruolo del Leader attraverso le generazioni
- Federico Attore
- 9 set 2024
- Tempo di lettura: 3 min

L'evoluzione del ruolo del leader, nel corso delle generazioni, riflette i cambiamenti culturali e sociali che hanno influenzato le aspettative delle persone verso le figure di comando. Questo fenomeno si manifesta in modo evidente nel confronto tra Baby Boomers, Generazione X, Millennial e Generazione Z. Secondo studi di Deloitte e PwC, il concetto di leadership si è trasformato profondamente, con un'enfasi sempre maggiore sull'inclusività, l'innovazione e la capacità di costruire fiducia.
Leader e Baby Boomer
I Baby Boomer, nati tra il 1946 e il 1964, sono cresciuti in un periodo di rapida espansione economica e stabilità post-bellica. Per questa generazione, la leadership era vista attraverso la lente della stabilità, della fiducia e dell'affidabilità. Uno studio condotto dalla Harvard Business Review mostra che i Baby Boomers danno grande valore a leader che sappiano costruire una reputazione solida, affidabile e trasparente.
Un esempio rilevante è Enrico Cuccia, il fondatore di Mediobanca. Cuccia ha incarnato perfettamente le qualità apprezzate dai Baby Boomers: discrezione, stabilità e autorità. In un periodo di trasformazione economica per l'Italia, Cuccia ha guidato Mediobanca con visione strategica e prudenza, diventando simbolo di leadership silenziosa ma potente, capace di orientare l’economia nazionale verso una crescita sostenuta.
Leader e Generazione X
La Generazione X, nata tra il 1965 e il 1980, ha vissuto in un'epoca di cambiamenti culturali, con l'avvento della televisione e dei media che hanno reso l'intrattenimento parte integrante della vita quotidiana. Per questa generazione, i leader erano figure capaci di comunicare sogni e visioni idealizzate del futuro. Secondo uno studio di Gallup, il 44% dei membri della Generazione X vedeva nella comunicazione e nell'abilità di ispirare attraverso una visione chiara una delle qualità più importanti per un leader.
Silvio Berlusconi è stato un esempio iconico di questo tipo di leadership. Negli anni '90, ha saputo sfruttare i media per creare una narrazione carismatica e coinvolgente. Attraverso il suo impero mediatico, Berlusconi ha incarnato il leader capace di fondere politica, affari e intrattenimento, offrendo una visione ottimistica e aspirazionale che ha catturato l'immaginario collettivo della Generazione X.
Leader e Millennial
I Millennial, nati tra il 1981 e il 1996, sono stati la prima generazione a crescere con internet e la globalizzazione come costanti nella loro vita. La leadership, per questa generazione, ha assunto contorni più collaborativi e relazionali, spostandosi verso la trasparenza e l'autenticità. Secondo il "Millennial Leadership Survey" di Deloitte, il 75% dei Millennial cerca in un leader la capacità di costruire relazioni significative e autentiche. Essi sono attratti da leader che promuovono valori come la sostenibilità e la responsabilità sociale.
Andrea Guerra, ex CEO di Luxottica, rappresenta perfettamente queste qualità. Sotto la sua guida, Luxottica ha consolidato la sua posizione a livello globale, promuovendo una cultura aziendale incentrata su innovazione e sostenibilità. Guerra ha saputo dialogare con le nuove generazioni, puntando su un modello di leadership inclusivo e digitale, in sintonia con i valori dei Millennial, come l'importanza di un impatto positivo sulla società e l’ambiente.
Leader e Generazione Z
Infine, la Generazione Z, composta da individui nati dopo il 1997, presenta aspettative ancora più elevate nei confronti della leadership. Questa generazione, profondamente influenzata dai social media e dalla crisi climatica, cerca leader che siano autentici e che dimostrino un impegno concreto verso la sostenibilità e l'inclusività. Uno studio condotto da McKinsey rivela che il 72% della Generazione Z ritiene fondamentale che i leader si impegnino attivamente su questioni sociali e ambientali.
Un esempio di leadership che incarna i valori della Generazione Z è Marco Bizzarri, CEO di Gucci. Sotto la sua direzione, Gucci ha assunto un ruolo pionieristico nella promozione della sostenibilità ambientale e dell'inclusività nel settore della moda. Bizzarri ha portato l'azienda a ridurre drasticamente il proprio impatto ambientale e a promuovere una cultura aziendale basata sulla diversità e l'inclusione, rispondendo così alle richieste di una generazione attenta ai temi globali e consapevole del proprio potere come consumatori e cittadini globali.
La Leadership del Futuro: una visione intergenerazionale
Guardando al futuro, i leader dovranno abbracciare un approccio intergenerazionale, capace di parlare a un pubblico sempre più diversificato. La capacità di connettersi con persone di diverse età e background culturali, di costruire fiducia e di promuovere una cultura inclusiva e sostenibile, sarà la chiave per affrontare le sfide globali emergenti.
Dati di Korn Ferry stimano che il 20% da membri della Generazione Z. Pertanto, i leader del futuro dovranno saper combinare stabilità e innovazione, tradizione e cambiamento, per costruire un mondo in cui le esigenze di tutte le generazioni trovino risposta.
In conclusione, l’evoluzione della leadership riflette i cambiamenti sociali e culturali di ogni generazione, ma ciò che resta costante è il bisogno di fiducia, visione e impegno verso un futuro migliore. I leader che sapranno rispondere a queste esigenze continueranno a guidare con successo le aziende e le società nel mondo contemporaneo.
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