La televisione intelligente
- Federico Attore
- 6 lug 2024
- Tempo di lettura: 3 min

"La gallina non è un animale intelligente lo si capisce, lo si capisce da come guarda la gente" così cantavano Cochi e Retato negli anni '70, invece al contrario la televisione del futuro è molto intelligente e lo si capisce propiro da come guarda la audience.
La parola "televisione" deriva dal greco tele, che significa "lontano", e dal latino visio, "vista". Sin dall'inizio, la televisione è stata concepita come un dispositivo che ci permettesse di vedere ciò che accade lontano da noi. Ma, nell'era dell'intelligenza artificiale e degli algoritmi avanzati, questo mezzo potrebbe trasformarsi in qualcosa di molto più interattivo e pervasivo, come anticipato da George Orwell nel suo famoso romanzo 1984. La televisione del futuro potrebbe non solo permetterci di vedere da lontano, ma anche essere in grado di "vederci" mentre la guardiamo.
Il Controllo Invisibile degli Algoritmi
Immaginate di aver appena terminato di vedere l'intera filmografia di Quentin Tarantino. Anche se avrete probabilmente dimenticato molti dettagli, i servizi di streaming come Netflix o Amazon avranno raccolto una mole impressionante di dati sulle vostre preferenze, le vostre emozioni e i vostri gusti. Questi dati non si limitano solo a suggerirvi i prossimi film o serie da guardare, ma potrebbero arrivare a influenzare decisioni molto più importanti nella vostra vita, come cosa studiare, dove lavorare e persino chi sposare.
Gli algoritmi si nutrono di dati, e più ne hanno, più diventano precisi. Tuttavia, la loro precisione non sarà mai infallibile. Come ogni sistema, anche gli algoritmi commetteranno errori dovuti a una carenza di dati, a una programmazione difettosa, a definizioni confuse dell'obiettivo e alla natura caotica della vita stessa. Ma ciò che rende gli algoritmi così potenti è la loro capacità di migliorare costantemente e di fare previsioni con una precisione che, in media, potrebbe superare quella umana.
L'Imperfetta Perfezione dell'Intelligenza Artificiale
La perfezione degli algoritmi non è un requisito essenziale per il loro successo. Amazon, Netflix e altri giganti della tecnologia non devono essere infallibili; devono solo essere mediamente migliori di noi. E questo è un obiettivo raggiungibile, considerando che spesso noi stessi prendiamo decisioni basate su informazioni incomplete, influenzate da pregiudizi e limitate dalla nostra programmazione genetica e culturale.
Gli esseri umani vivono in una condizione caratterizzata da insufficienza di dati, da una programmazione difettosa e da obiettivi spesso confusi. Gli algoritmi, invece, possono analizzare vasti insiemi di dati in modo sistematico e imparziale, superando molti dei limiti umani. Tuttavia, l'intervento umano rimarrà essenziale per definire e interpretare gli obiettivi, evitando che la tecnologia ci guidi verso scelte non desiderate o eticamente discutibili.
Case Study: Netflix e l'Algoritmo dei Sogni
Un esempio concreto di come gli algoritmi stiano già plasmando le nostre vite è il sistema di raccomandazione di Netflix. Ogni volta che guardiamo un film o una serie, Netflix raccoglie dati sulle nostre preferenze. Questi dati vengono poi elaborati da algoritmi avanzati che cercano di capire i nostri gusti e di predire cosa ci piacerà in futuro. Ma il potenziale di questi algoritmi va oltre l'intrattenimento. Immaginate un mondo in cui Netflix possa usare i vostri dati per consigliarvi non solo cosa guardare, ma anche cosa leggere, quali hobby coltivare e persino con chi socializzare.
La Televisione del Futuro: Uno Specchio della Nostra Anima
In un certo senso, la televisione del futuro potrebbe diventare uno specchio della nostra anima, riflettendo i nostri desideri, le nostre paure e le nostre aspirazioni. Ma, come ogni specchio, potrebbe anche distorcere la realtà, presentandoci un'immagine di noi stessi che non è del tutto accurata. La chiave per navigare in questo nuovo mondo sarà mantenere un equilibrio tra la fiducia nella tecnologia e la consapevolezza dei suoi limiti.
La televisione, nata per permetterci di vedere lontano, potrebbe dunque evolversi in un mezzo che ci permette di conoscerci più a fondo, ma anche di manipolarci. Sarà nostra responsabilità usare questa tecnologia con saggezza, riconoscendo che, sebbene gli algoritmi possano essere potenti strumenti, l'ultima parola sulle decisioni della nostra vita deve sempre appartenere a noi.
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