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La Leadership delle affinità elettive: quando i Leader diventano simboli di connessione

  • Immagine del redattore: Federico Attore
    Federico Attore
  • 15 ott 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

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Nel mondo contemporaneo, la leadership non si fonda semplicemente su abilità tecniche o sul controllo organizzativo. È, piuttosto, una questione di affinità elettive, di attrazione reciproca tra leader e sostenitori, di condivisione di narrazioni e visioni.

Le persone non seguono più un leader perché ha tutte le risposte o perché rappresenta una figura "top-down", ma perché vedono in lui o lei una rappresentazione di ciò che desiderano essere, del cambiamento che aspirano a incarnare.


L’Affinità come motore della Leadership

Il concetto di affinità elettiva, introdotto in ambito sociologico da Max Weber, offre una chiave di lettura straordinariamente attuale per comprendere la dinamica tra leader e supporter. Weber descrive l'affinità elettiva come una forza di attrazione reciproca, una sintesi di influenze che non segue percorsi lineari di causa ed effetto, ma si sviluppa in modo complesso e dialettico. Questo concetto si adatta perfettamente alla leadership moderna, che non può più essere spiegata semplicemente in termini di autorità o carisma. Oggi i leader si connettono ai loro follower attraverso una rete intricata di influenze pragmatiche, cognitive, passionali e sostanziali.

Ciò significa che la scelta di seguire un leader non è il risultato di una reazione automatica a un singolo stimolo. Non si tratta di un meccanismo "pavloviano", ma di una complessa interazione tra il modo di essere del leader e i desideri, le aspirazioni e le pulsioni multiple e fluttuanti dei follower. Le persone scelgono un leader non perché impone il suo volere, ma perché entra in risonanza con il loro immaginario, con ciò che desiderano indossare come identità economica, sociale e personale.

La Leadership e il potere narrativo

Il potere dei leader, dunque, risiede nella loro capacità di incarnare una narrazione, un simbolo che possa essere condiviso e vissuto dai loro sostenitori. I leader di successo non sono solo figure che guidano un’organizzazione: sono simboli di cambiamento. Le persone si avvicinano ai leader perché vedono in loro un riflesso di ciò che potrebbero diventare o del cambiamento che vogliono vedere nel mondo.

Questa dinamica, che possiamo definire community of sentiment, rappresenta un’aggregazione di individui non solo intorno a un obiettivo comune, ma attorno a un’esperienza emotiva condivisa. I leader che riescono a fare breccia in queste comunità lo fanno perché incarnano le affinità e i desideri di chi li segue. In un’epoca in cui le comunità tradizionali lasciano spazio a reti fluide e dinamiche, i leader si trasformano in catalizzatori di identità e aspirazioni.

La Leadership e la comunicazione ecosistemica

In questo scenario, la comunicazione diventa un elemento chiave per ogni leader che voglia stabilire un legame profondo con i propri stakeholder. I leader devono saper costruire una narrativa che rifletta le aspirazioni del proprio pubblico, e il compito di un team di comunicazione non può limitarsi al marketing tradizionale. Devono invece scandagliare l’immaginario collettivo, individuando le affinità elettive che uniscono leader e follower. Si tratta di comprendere le pulsioni e i desideri che attraversano gli stakeholder e di tradurli in una visione comune.

Questo approccio si distingue dalle tradizionali segmentazioni demografiche o dai modelli di targeting comportamentale. Non basta più comprendere chi sono gli stakeholder e come soddisfarli; bisogna scavare più a fondo, nelle loro aspirazioni e nei loro sogni. I leader non sono semplicemente dei piloti che guidano un’organizzazione: sono degli shamans, figure simboliche che aggregano comunità di significato e di sentimenti condivisi.

Il Futuro della Leadership: affinità e pluralità

Un aspetto centrale delle affinità elettive è la loro natura pluralista. Ogni individuo, infatti, vive in un costante stato di molteplicità e contraddizione, sospeso tra diverse pulsioni e desideri. Questo significa che una persona può essere attratta da più leader contemporaneamente, in base alle affinità che emergono in un dato momento o contesto. Un buon leader non cerca di imporre una visione monolitica, ma abbraccia questa pluralità, diventando un punto di riferimento fluido in un ecosistema in continua evoluzione.

L'era della leadership monolitica e centralizzata sta svanendo. Al suo posto, emerge una leadership che valorizza la complessità, la pluralità e la connessione empatica. I leader del futuro saranno quelli capaci di costruire ponti tra le molteplici affinità dei loro follower, guidandoli non attraverso il potere o la coercizione, ma attraverso la capacità di incarnare simboli di cambiamento e di aspirazioni condivise.


La leadership basata sulle affinità elettive rappresenta un cambio di paradigma che rispecchia la complessità della società contemporanea. Non è più il leader che decide chi seguirà, ma è il risultato di una connessione profonda, di una convergenza di desideri e narrazioni che si incontrano in uno spazio comune. Essere leader, oggi, significa essere capaci di creare significati condivisi, di indossare e far indossare una storia, di plasmare un’identità collettiva che rispecchi i sogni di chi decide di seguirci. Le persone non cercano un leader che comanda, ma un leader che connette.

 
 
 

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