Influencer e disinformazione: una sfida globale che richiede azione immediata
- Federico Attore

- 21 dic 2024
- Tempo di lettura: 2 min

Un recente rapporto UNESCO del novembre 2024 ha acceso i riflettori su una problematica cruciale nell’era digitale: due influencer su tre non verificano le informazioni che condividono. In un mondo in cui i social media sono la principale fonte di notizie per milioni di persone, questa mancanza di accuratezza rappresenta un rischio concreto per la diffusione di disinformazione.
Il dato più allarmante? Il 42% degli influencer valuta la credibilità di un contenuto basandosi esclusivamente sul numero di like e condivisioni, mentre altri si fidano semplicemente perché il contenuto proviene da amici o conoscenti. Eppure, c’è un segnale di speranza: quasi il 75% degli influencer esprime il desiderio di migliorare le proprie competenze di verifica.
La risposta: formazione per un futuro più responsabile
Per rispondere a questa esigenza, l’UNESCO e il Knight Center for Journalism in the Americas hanno lanciato un corso gratuito di un mese, disponibile in quattro lingue. L’iniziativa, già accolta da oltre 9.000 partecipanti provenienti da 160 paesi, si propone di fornire strumenti essenziali per riconoscere la disinformazione, verificare le fonti e collaborare con i media tradizionali.
Il corso è molto più di un semplice programma educativo: è una dichiarazione di intenti. Attraverso questa formazione, l’UNESCO punta a trasformare gli influencer in alleati nella lotta contro la disinformazione, posizionandoli come intermediari affidabili tra le fonti di notizie e il grande pubblico.
Un’opportunità per cambiare il panorama digitale
Questa iniziativa non si limita a risolvere un problema immediato. Immagina un futuro in cui gli influencer non siano più solo megafoni di tendenze, ma veri e propri garanti di informazioni verificate. Il loro ruolo potrebbe diventare cruciale per costruire un ecosistema mediatico più trasparente e affidabile, in cui la verità prevale sulla viralità.
In un momento storico in cui la fiducia nel giornalismo è spesso messa in discussione e le fake news dilagano, la possibilità di trasformare i social media in un canale di diffusione responsabile è un’opportunità che non possiamo permetterci di ignorare. Se gli influencer scelgono di assumere un ruolo più consapevole, potrebbero non solo salvaguardare il loro pubblico, ma anche contribuire a rafforzare la democrazia globale.
La domanda ora è: chi raccoglierà la sfida?



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